Cardinale Cantoni: riflessioni sulla Passione nella Domenica delle Palme 2025

 Testo dell’omelia del Vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni, nella Messa pontificale della Domenica delle Palme.

“Davanti a quanti lo accusavano di essere un sobillatore politico, Gesù non si difende, ma tace. Egli fa di un ladrone, che si trova per caso accanto a lui con la stessa condanna, il primo e sicuro santo, con immediato ingresso in paradiso. È un Dio fragile, che non alza la voce. “Era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori” (Is 53,7). Un Dio che muore scusando i suoi persecutori: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”. È un Dio che lascia perplessi anche i ben pensanti di oggi, che scandalizza, perché perfino troppo debole, in tutto simile a noi, fuorché nel peccato.

Sì. Il nostro Dio è così fragile da morire. Lui sa che il trionfo definitivo sarà della vita risorta, quella che esplode, nonostante il masso del sepolcro sigillato, nonostante i soldati di guardia. Quello stesso amore,
che lo ha reso così fragile, proprio nel suo amore umano, fino al dono totale di sé, rende manifesto il suo amore divino, permettendoci di scoprire così “l’infinito nel finito” (Benedetto XVI). “La risurrezione del Signore è la nostra speranza”. (Sant’Agostino) – Cardinale Oscar Cantoni

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